Criptovalute, quali obblighi?

Fiscalità delle criptovalute

Utilizzi criptovalute? Vuoi sapere quale è la loro tassazione e a quali obblighi dichiarativi e fiscali devi fare attenzione? Miniguida sulle criptovalute e sugli aspetti fiscali da considerare.

Le criptovalute devono essere dichiarate nel 2025?

Sì. Dal 2023 in poi, e confermato anche per il 2025, le criptovalute e in generale tutte le “cripto-attività” devono essere dichiarate nel quadro RW della dichiarazione dei redditi, indipendentemente dal fatto che producano o meno un guadagno.

L’obbligo riguarda infatti il solo possesso di valute virtuali detenute su exchange esteri, e naturalmente anche le eventuali plusvalenze realizzate.

Quali sono le cripto-attività soggette a dichiarazione?

Si parla di cripto-attività in modo ampio: non solo Bitcoin ed Ethereum, ma anche token, stablecoin, NFT (se riconducibili a una rappresentazione digitale di valore economico), e qualsiasi altra forma di attività digitale crittografata.

Come si tassano le plusvalenze da criptovalute?

Le plusvalenze realizzate vendendo cripto-attività sono tassate al 26%, come le rendite finanziarie tradizionali.

Si considera plusvalenza la differenza positiva tra il prezzo di vendita e il prezzo di acquisto o di ingresso. Le minusvalenze possono essere compensate con altre plusvalenze dello stesso tipo, anche negli anni successivi.

C’è una soglia di esenzione?

Sì, per operazioni di vendita di criptovalute, la tassazione si applica solo se la giacenza media delle cripto-attività supera i 51.645,69 euro per almeno sette giorni lavorativi consecutivi nell’anno fiscale.

Se stai al di sotto di questa soglia, l’eventuale guadagno non è tassato.
Attenzione però: l’obbligo di dichiarazione nel quadro RW rimane comunque!

Bisogna sempre compilare il quadro RW?

Sì, se detieni cripto-attività presso exchange esteri o su wallet privati, è obbligatorio compilare il quadro RW, perché si tratta di attività finanziarie estere ai fini del monitoraggio fiscale.

Il quadro RW serve per dichiarare:

  • La consistenza patrimoniale delle cripto-attività al 31 dicembre.
  • I movimenti di acquisizione e dismissione.

L’omessa compilazione espone a sanzioni.

Quali novità ci sono per il 2025?

Il governo sta lavorando per uniformare sempre di più la disciplina delle criptovalute a quella degli strumenti finanziari tradizionali.
Le principali conferme e novità:

  • Tassazione delle plusvalenze al 26%, stabile anche per il 2025.
  • Obbligo di dichiarazione anche per le cripto inattive (solo detenute, senza movimenti).
  • Introduzione di regole più chiare per la compensazione delle minusvalenze.

Inoltre, si continua a lavorare a livello europeo sulla regolamentazione MiCA (Markets in Crypto-Assets), che porterà ulteriore armonizzazione normativa nei prossimi anni.

È possibile sanare situazioni pregresse?

Sì. È ancora possibile regolarizzare posizioni pregresse attraverso il ravvedimento operoso, se non sono già iniziate verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In caso di omessa dichiarazione, le sanzioni vanno dal 3% al 15% degli importi non dichiarati (ridotte se si utilizza il ravvedimento).

Qual è il consiglio pratico per imprenditori e investitori?

Tenere sempre traccia delle operazioni: acquisti, vendite, trasferimenti tra wallet, e mantenere ordinati gli estratti conto degli exchange.

Meglio ancora, affidarsi a un professionista per la compilazione del quadro RW e il calcolo delle eventuali plusvalenze.
La gestione corretta evita sanzioni e consente di sfruttare le eventuali compensazioni fiscali in modo pieno.

Vuoi un supporto per dichiarare correttamente le tue cripto-attività?

Il nostro studio è a disposizione per aiutarti a regolarizzare la tua posizione e a valutare insieme la strategia fiscale migliore.

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