Assegno Unico Universale

Assegno unico universale

L’assegno unico universale è arrivato. Vediamo come funziona la misura che interessa moltissime famiglie dal 2022.

Tutto pronto per l’assegno unico universale che si può richiedere dal primo gennaio. Mai nome più azzeccato visto che interessa tutte le famiglie con figli che vedranno sostituite le forme di sostegno a cui sono abituate, come gli assegni familiari, le detrazioni e i bonus, con una unica misura.

Quando sarà operativo il nuovo assegno unico?

Le domande potranno essere inviate già da Gennaio 2022 e i suoi effetti si vedranno da marzo 2022 da quando saranno erogati i primi importi e abrogati detrazioni e assegni famigliari.

La misura, in vigore da marzo, darà il tempo alle famiglie di dotarsi si un ISEE aggiornato, e le domande presentate fino a giugno 2022 diano diritto ad ottenere gli arretrati.

Come funziona la domanda?

La misura ora operativa non richiede fretta, considerato che sarà possibile ottenere gli arretrati fino a giugno e che la misura decorre dal mese di marzo.

Da considerare in ogni caso che che le domande andranno rinnovate ogni anno, dopo aver aggiornato l’ISEE.

Quali obblighi hanno le aziende in relazione all’erogazione dell’assegno unico universale?

Se vuoi vedere gli obblighi delle aziende puoi leggere il nostro articolo: ASSEGNO UNICO UNIVERSALE, COSA DEVONO FARE LE AZIENDE?

L’assegno unico rileva ai fini del reddito?

No, l’importo dell’assegno non rileva ai fini del reddito (art 8 TUIR). 

Quanto spetta ad ogni famiglia?

L’assegno verrò calcolato sommando due quote, una minima e una variabile, come segue:

  1.  una quota base minima  per tutte le famiglie con ISEE sopra i 40mila euro, fissata a 50 euro per 1 figlio
  2. una quota variabile modulata in modo progressivo , sulla base dell’ISEE familiare ( il trattamento massimo si ha nel caso di ISEE a 15mila euro)

Gli importi verranno calcolati in base a tale modalità, ma è possibile avere un idea di quanto potrebbe essere erogato, con la tabella seguente (che ha valenza puramente indicativa.

Tabella: Importi di massima ottenibili

In quali casi si può richiedere l’assegno?

L’assegno è dovuto dal 7 ° mese di gravidanza fino a 21 anni del figlio, se sarà ancora ancora a carico. Interessante la possibilità di erogarlo nei confronti del figlio nel caso in cui è maggiorenne e studia fuori sede.

E se non ho ancora l’ISEE?

L’INPS con il messaggio 4748 /2021, che contiene le istruzioni per presentare le domande, specifica tre ipotesi:

  1. con ISEE presentato entro il 30 giugno: la prestazione verrà conguagliata e spetteranno tutti gli arretrati a partire dal mese di marzo;
  2. con ISEE presentato dal 1° luglio: la prestazione viene calcolata sulla base del valore dell’indicatore al momento della presentazione dell’ISEE;
  3. assenza di ISEE oppure ISEE pari o superiore a 40.000 euro: la prestazione spettante viene calcolata con l’importo minimo previsto dall’articolo 4 del decreto legislativo n. 230/2021 (50 euro per i figli minori e 25 euro per i maggiorenni).

Non sono una lavoratrice (lavoratore) dipendente, posso richiedere l’assegno unico ugualmente?

Certamente, la misura non è legata alla busta paga come era l’assegno al nucleo familiare. Può essere richiesto anche da lavoratori autonomi.

L’assegno unico universale è cumulabile?

In linea generale si, ma in alcuni casi la cumulabilità è rettificata coerentemente con la nuova misura. Nel caso del reddito di cittadinanza, la quota che è oggi legata al numero dei figli verrà decurtata.

Sono previste delle maggiorazioni?

Certamente sono previste delle maggiorazioni, nei casi di:

  • famiglie particolarmente numerose
  • mamme  di età inferiore a 21 anni
  • famiglie in cui entrambi i genitori lavorano 

Come funziona la misura in caso di figli disabili?

In questo caso l’assegno non è parametrizzato all’ISEE ma al gradi di disabilità. Fa eccezione il caso di figli disabili maggiorenni, per il quale l’assegno continua ad essere corrisposto, questa volta senza maggiorazione ma in base all’ISEE, fino all’età di 21 anni.

A seconda del grado di disabilità, possono aversi i casi seguenti:

  • per non autosufficienti : 100 euro  
  • disabilità grave: 95 euro
  • disabilità media: 90 euro,
  • disabile  dai 18 ai 21 anni: 50 euro 

Da dove vengono i fondi per finanziare questa misura?

Si prevede che per finanziare l’assegno unico universale saranno necessari 19 miliardi di euro l’anno, che saranno recuperati, oltre che da altre poste di bilancio, anche dal risparmio di spesa causato dall’abolizione di alcune misure esistenti.

La misura sarà finanziata con i seguenti interventi:

  • 5 miliardi dall’eliminazione degli assegni familiari ANF 
  • 370 milioni dal’eliminazione degli assegni alle famiglie  numerose, erogati dai  Comuni
  • 400 dal riassorbimento anche del bonus bebé
  • 6 miliardi arrivano dal Fondo per la riforma fiscale istituito nella scorsa legge di bilancio
  • 6,3 miliardi saranno risparmiati dall’eliminazione delle detrazioni IRPEF per i figli a carico
  • 1 miliardo è già disponibile come residuo del Fondo per la famiglia della legge di bilancio 2020.

Quali sono le misure destinate alla famiglia che saranno eliminate?

I sostegni alla famiglia eliminati saranno i seguenti:

  • Il premio nascita 800 euro
  • il bonus bebe’ per i primi 12 mesi di vita
  • il fondo prestiti ai neo genitori
  • gi assegni al nucleo familiare
  • e l’assegno temporaneo e detraizone per  figli a  carico.

Come funziona il il passaggio all’assegno unico dal sistema delle detrazioni?

Una delle criticità previste riguarda la necessità che il passaggio al nuovo sistema sia progressivo.

Per garantire la gradualità del passaggio, per le prime tre annualità, fino al 2021  è prevista una maggiorazione transitoria mensile, dell’importo dell’assegno ma solo se sono soddisfatte le condizioni seguenti:

a) valore dell’ISEE del nucleo familiare di appartenenza del richiedente non superiore a 25.000 euro

b) effettiva percezione, nel corso del 2021, dell’assegno per il nucleo familiare.

Sono previste ulteriori detrazioni?

Per limitare le perdite dovute all’applicazione delle nuove regole fiscali, sono state previste ulteriori detrazioni:
– Redditi da lavoro dipendente da 25.000 a 35.000: l’importo della detrazione si incrementa di € 65,
– Redditi da pensione da 25.000 a 29.000: l’importo della detrazione si incrementa di € 50,
– Redditi da lavoro autonomo da 11.000 a 17.000: l’importo della detrazione si incrementa di € 50.

Inoltre:
– Per i redditi inferiori ai 15.000 euro continua a essere riconosciuto, anche per il 2022, il Trattamento integrativo di 1.200 euro (100 euro/mese);
– DA RICHIEDERE IN SEDE DI DICHIARAZIONE DEI REDDITI (NON AL DATORE DI LAVORO) Per i redditi compresi tra 15.000 e 28.000 euro, continua a essere riconosciuto, anche per il 2022, il Trattamento integrativo fino a un massimo di 1.200 euro a condizione che la somma delle seguenti detrazioni sia superiore all’imposta lorda:
– Detrazioni per carichi di famiglia,
– Detrazioni per i redditi da lavoro,
– Detrazioni per gli interessi passivi sui mutui relativi a terreni e abitazione principale contratti
entro il 31 dicembre 2021,
– Detrazioni per spese di ristrutturazione e riqualificazione sostenute fino al 31/12.Nel caso ricorrano tali condizioni, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare
determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni sopra elencate e l’imposta
lorda;
– Viene eliminata l’Ulteriore detrazione (art. 2 D.L. n. 3/2020).

Come si presenta la domanda?

La domanda si presenta compilando il modulo MV70 attraverso tre canali:

  1. accedendo dal sito web www.inps.it al servizio “Assegno unico e universale per i figli a carico”. Per farlo ed necessario avere alternativamente la SPID almeno di livello 2, oppure la Carta di identità elettronica 3.0 (CIE) o in alternativa la Carta Nazionale dei Servizi (CNS);

Si può fare a questo indirizzo:

https://bbbfc2dbbe69ac919838eec3cb25a982.safeframe.googlesyndication.com/safeframe/1-0-38/html/container.html

2. Per telefono contattando il numero verde 803.164 o il numero 06 164.164;

3. Attraverso i patronati.

Fino a quando posso richiedere l’assegno unico senza perdere gli arretrati?

Fino al 30 giugno 2022.

Quali altre novità sono state introdotte per il 2022 che incidono sulle buste paga?

Ti ricordiamo che oltre all’introduzione dell’assegno unico il 2022 vede anche la modifica gli scaglioni IRPEF. Se vuoi approfondire trovi il nostro articolo qui:

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